Il franchising immobiliare torna a crescere. Dopo un quinquennio di flessione, che solo lo scorso anno ha dato segno di arginarsi, il 2016 sembra rappresentare una decisa inversione di tendenza per il settore. Le Agenzie affiliate ai network dell’immobiliare attivi in Italia, infatti, sono aumentate di quasi 180 unità, a un ritmo doppio rispetto alla ripresa che ha toccato, nel complesso, gli operatori del real estate (incluse Agenzie indipendenti), di pari passo con i segnali positivi provenienti dal mercato. Allo stesso tempo, si consolida l’interesse per reti locali e aggregazioni “alternative al franchising tradizionale”, che puntano su collaborazione e tecnologie digitali, a partire dalle piattaforme MLS, i sistemi di multiple listing service, incentrati sulla condivisione di annunci e incarichi. A fare il punto sul settore, come ogni anno, è il Report “Reti e aggregazioni immobiliari”, realizzato da Gerardo Paterna (www.gerardopaterna.com) ed Osservatorio Immobiliare Digitale (OID), elaborando i dati raccolti da Infoimprese e dai siti web dei network del franchising censiti. L’Edizione 2016 dello studio, di cui Casa 24 Plus offre un’anticipazione, mette in luce l’aumento del numero di Agenzie in franchising presenti sul mercato nazionale, passate dalle 4.071 unità del 2015 alle 4.250 di quest’anno (riscontro a fine novembre), segnando una crescita del 4,4{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2} su base annua, a una “velocità” più che doppia rispetto a quella del saldo complessivo delle Agenzie immobiliari, salito del 2,18{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2} in un anno (a quota 43.021 strutture). Il franchising sembra mettere alle spalle, quindi, il crollo degli ultimi anni (nel 2010 le strutture affiliate erano quasi seimila) e segnare un cambio di passo, dopo che l’anno scorso l’emorragia si era arrestata e il numero di soggetti rimasto praticamente stabile. «A favorire la crescita – afferma Paterna – c’è la forza dei brand nell’aumentare operatività e opportunità per gli operatori. È evidente l’interesse nei confronti dei sistemi ancorati a network di rilevanza internazionale o con un orientamento specialistico verso segmenti di mercato specifici, come quello del lusso. Si rilevano alcune criticità, invece, per le reti più piccole, tra i cinquanta e i cento punti vendita». Per quanto riguarda i singoli gruppi, il marchio di punta si conferma Tecnocasa/Tecnorete con il 48,2{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2} dei punti vendita in franchising; a seguire ci sono – tra gli altri – Gabetti (10,8{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}), Solo Affitti (6,4{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}), Tempocasa (6,2{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}), Re/Max (5,8{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}). In termini territoriali, la Regione in cui è più diffuso il franchising è la Sicilia, con una quota di mercato del 34{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}, mentre il minimo si tocca in Trentino Alto Adige (3 per cento). In generale, osserva Andrea Painini, Vice Presidente di Federfranchising-Confesercenti, «bisognerà capire nei prossimi anni se la crescita del franchising sia solo il riflesso dei segnali di ripresa del mercato immobiliare, oppure se, come ipotizzabile, si tratti di una specificità legata anche al modello di business. Tra le cui peculiarità c’è quella di abbattere i rischi imprenditoriali, soprattutto in fase di start up: un fattore importante dopo la dura crisi che ha colpito il settore». Insieme al “sistema franchising” – sottolinea il Report – aumenta anche la propensione alla collaborazione da parte degli Agenti immobiliari, con la crescita di reti e aggregazioni “alternative”, come quelle che puntano sulle piattaforme digitali MLS per la condivisione di annunci e incarichi. In questo segmento, si registrano 3.505 intermediari professionali rispetto ai 2.752 di un anno fa (+27,3{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}). Le Regioni dove il fenomeno è più diffuso sono Sicilia (incidenza 14{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2} sul totale delle strutture di intermediazione), Campania (13{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}) e Sardegna (12{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}). A fare la parte del leone, in questo campo, è MLS Replat, piattaforma del Gruppo Frimm, su cui operano quasi i due terzi dei professionisti (il 62,8{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}) che puntano sulla collaborazione (gran parte del resto è diviso tra Reopla e Wikire). Un rapporto appena realizzato dal Centro Studi MLS Replat Italia (dati aggiornati a novembre) conferma la crescita dell’interesse per l’interazione: 2.061 le Agenzie immobiliari (3.500 i professionisti coinvolti) connesse al sistema, il 15,7{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2} in più rispetto allo scorso anno. Le collaborazioni tra Agenti andate a buon fine nel 2016, che si sono concluse con la vendita di una casa grazie alla condivisione su MLS Replat, sono state 7.832 (+16,9{1ee78efbd9cb3ac0ba45c2f6ac1b6af8458fc4c96930b1807a10e2e3eb586ae2}) mentre il portafoglio immobili condiviso sulla piattaforma vale, ad oggi, oltre 6,2 miliardi di euro. ©
Tratto da “Il Sole 24 Ore”